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L'autore ne "Il Milite ignoto. Il dramma del Capitano" ricostruisce in modo immaginario la biografia di un soldato morto nella Grande Guerra e mai identificato. Guglielmo Plulmer, unico erede di un'antica casata austriaca imparentata con gli Asburgo, viene tolto con l'inganno alla nascita a Maria, italiana che insieme al marito Antonio e ad altri conterranei per motivi di lavoro partono dalla Venezia Giulia verso l'Austria. Il bimbo viene cresciuto e allevato come figlio legittimo della coppia austriaca e frequenta i salotti dell'alta società. Viene mandato in guerra a combattere contro gli italiani sul fronte austro-italiano e quando scoprirà, per caso, di essere figlio di italiani, inizierà il vero dramma del Capitano che si troverà a dover scegliere da che parte stare. Morirà in battaglia tra i 651.000 militari morti in guerra, e per un caso fortuito finirà tra le undici bare che il 27 ottobre 1921 verranno trasportate nella Basilica di Aquileia. Qui, in pompa magna, verrà scelta una bara a perenne ricordo di quei nove milioni di caduti della Prima guerra mondiale, trasferita a Roma nell'altare della Patria il 4 novembre 1921.